Chiesascoltaci

#CHIESAASCOLTACI – CAPITOLO 25 – INNOCENZO

“”Chiesa Ascoltaci!”. Vi confesso che ho sentito tante volte questa frase nella mia vita… Ma vi confesso che oggi, ormai, sono stanco di pronunciarla ancora e di chiedere alla gerarchia della mia chiesa alcun che…
Ho una sola vita per affrontare le sfide che il Padre mi ha messo innanzi, perciò non voglio più attendere o attardarmi ad aspettare che il vescovo o il cardinale di turno abbiano il tempo o la voglia di ascoltare me e i tanti che vivono la mia esperienza.
Come cattolico fatico sempre più a capire i tanti no che fasciano gli occhi e le orecchie della mia chiesa, quasi che il Vangelo nato dal sangue di Cristo sia solo un fastidioso corollario del catechismo degli uomini.
Il buon Dio mi chiama a vivere qui e ora la sfida di essere semplicemente me stesso, magari sbagliando ma almeno provando a vivere un frammento del Vangelo della gioia e della speranza che mi è stato donato.
Voglio cogliere questo momento, qui e ora, per imparare a superare le tante categorie in cui sono stato prigioniero per tanto tempo e che mi hanno insegnato tra i banchi della mia chiesa. Categorie in cui ho rinchiuso me e le altre persone, i loro cammini, le loro sofferenze.
Come mi ricorda Papa Francesco è tempo di provare ad ascoltare quello che hanno da dirmi gli altri, chiunque essi siano: migranti, divorziati o omosessuali.
Sono stanco di chiedermi cosa debba fare la Chiesa per me, ma voglio aiutarla cambiando Io per primo, sempre più certo che “Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo, né donna, poiché tutti noi siamo uno in Gesù Cristo”. (Galati 3,28)
Innocenzo Pontillo”