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COMUNICATO STAMPA: “Caro papa Francesco, anche noi ci guardiamo negli occhi, ci amiamo, litighiamo e facciamo pace”

COMUNICATO STAMPA CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

Roma, 18 giugno 2018: “Caro papa Francesco, anche noi ci guardiamo negli occhi, ci amiamo, litighiamo e facciamo pace”

Cammini di Speranza, associazione nazionale persone LGBT cristiane, si rivolge a papa Francesco proposito delle Sue parole sulla famiglia contenute nel discorso rilasciato “a braccio” alla Delegazione del Forum delle Associazioni Famigliari.

“Caro papa Francesco, probabilmente eravamo anche noi presenti nello Spirito ieri nella Sala Clementina, durante l’incontro con la delegazione del Forum delle Associazioni Famigliari.
C’eravamo perché evocati dalle tue parole a proposito delle relazioni affettive che sono state al centro del tuo discorso “a braccio” ma anche di quello ufficialmente consegnato. E, quindi, anche noi vogliamo “parlare con il cuore” come hai invitato a fare tu.

C’eravamo perché anche noi, persone omosessuali e transessuali, quando viviamo con discernimento, convinzione e impegno, le nostre relazioni affettive mettiamo in campo quella quotidianità che hai delicatamente descritto parlando di famiglia: ci guardiamo negli occhi, camminiamo insieme, litighiamo, facciamo pace, abbiamo pazienza, siamo innamorati, ci amiamo.

Ci sentiamo pienamente dentro questo disegno: un’avventura fatta di sacrificio, passione ma anche, nel nostro caso, di tanti ostacoli.
Spesso le nostre storie di coppia, le nostre famiglie, per sviluppare il proprio progetto in maniera completa, devono superare pregiudizi, incomprensioni; alcune volte noi stessi ci troviamo disarmati di fronte all’amore che proviamo e avremmo bisogno di indirizzarlo, di capire cosa è questo amore e come trasformarlo in un progetto di coppia.

Per questo ci sentiamo anche noi “immagine di Dio” quando ci amiamo, quando dobbiamo trovare un passaggio tra un bosco di rovi per i nostri affetti.
Noi esistiamo. Esistiamo come individui. Esistiamo come coppie. Esistiamo come famiglie. E fortunatamente abbiamo ora trovato il coraggio di essere agenti attivi per la vita delle comunità cattoliche. Desideriamo partecipare, essere presenti. Non vivere in luoghi separati, protetti.
Vogliamo mescolarci, dare e prendere. Perché siamo confidenti nel fatto che solo dall’incontro tra le diversità di ciascuno possano nascere nuovi fermenti.

Anche le nostre famiglie avrebbero bisogno del sostegno delle comunità, di avere strumenti pastorali per rafforzare il loro amore e il loro progetto di vita insieme.

Non ci sentiamo un ostacolo per le altre famiglie, ma piuttosto un’opportunità di incontro.

Ci sentiamo pienamente dentro lo Spirito del Forum delle Associazioni Famigliari. Condividiamo il grido di dolore del Presidente Gianluigi De Palo che ha perfettamente descritto la situazione di emergenza che affrontano le famiglie italiane. E noi ci siamo per fare la nostra parte e sostenere questa richiesta di sostegno alle famiglie, includendo anche le nostre.

Riteniamo che l’incontro, la conoscenza reciproca, possano essere un ottimo strumento e per questo ci mettiamo con convinzione a disposizione Tua e di ogni diocesi, comunità cattolica, movimento, per lavorare insieme “guardandoci negli occhi”.

Anche noi, come concludeva il suo discorso il Presidente De Palo, siamo e saremo sempre al servizio della Chiesa e delle famiglie italiane.”

Per informazioni:
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