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Capitolo 2 – Edoardo

“Non è cambiato nulla, ti ho sempre detto che l’unico mondo vero e pieno di amore è la famiglia, la tua famiglia. Dovremmo essere ancora più forti per affrontare il mondo i pregiudizi, le difficoltà che saranno tante, pesanti e difficili. Ce la faremo, c’è la faremo con l’amore la forza e gli indissolubili sentimenti che ci uniscono e che nessuno potrà mai distruggere. Anche per te e la persona che eventualmente incontrerai, valgono le stesse regole che esistono per un uomo e una donna: rispetto, aiuto reciproco, serietà, dignità, consapevolezza di dover fare un percorso insieme che ti aiuti a superare tutte le difficoltà della vita”.

Caro Papa Francesco,
queste le parole di mio Padre, un padre come te, nell’affrontare la mia condizione di omosessuale, nella sua chiesa domestica che è la famiglia. Penso che in queste parole sia riuscito a cogliere due aspetti che fanno una famiglia tale l’amore e l’indissolubiltà di questo sentimento, presenza viva del Cristo risorto.

Noi cristiani omosessuali siamo rimasti ancora una volta attoniti davanti alle sue parole che in maniera diretta delegittimano le nostre famiglia, facendole divenire non conformi al piano d’amore del Signore. Famiglie, Papa Francesco, che come quella in cui sono vissuto, con una mamma e un papà, vivono una condizione di amore profondo, dove mamma e papà, diventano semplicemente papi e papu, ma con lo stesso identico “indissolubile sentimento che nessuno mai potrà distruggere”. Neanche la chiesa, Papa Francesco, quella con la c minuscola, quella che purtroppo lei rappresenta e che da una parte vede Dio misericordia e dall’altra non aspetta altro che incominciare battaglie fratricide come quella del Family day, potrà distruggere questo amore.

Noi tutti abbiamo sempre visto nella Chiesa, nel Vangelo, la vivacità dell’amore di Cristo che si fa carne e si fa vicino all’uomo, qualsiasi uomo, donandogli il suo amore: un amore rivoluzionario, integrale, che scardina gli schemi dei rapporti umani ordinati per caste. Oggi poco, anche nel giubileo della misericordia, vediamo di questa consapevolezza del cristiano di dover scardinare gli schemi umani, rifondandoli sul’unico valore che veramente il Cristo ci ha trasmesso: l’Amore.

Le sue parole però non ci disarmano sol perchè ancora una volta ci sottolineano, come con un puntale arroventato, la nostra distanza da un possibile progetto del Padre, ma anche perchè si inseriscono nell’odierno dibattito sul d.d.l Cirinna, mistificando la realtà difronte all’opinione pubblica. Cristo è verità non è menzogna, le menzogne che i parlamentari così detti cattolici, stanno dicendo ogni giorno sulle nostre famiglie, gettando fango sul volto dei nostri figli, che con amore abbiamo desiderato e fatto venire al mondo.

Papa Francesco l’Italia è uno stato laico, e come tale deve essere Stato con la s maiuscola. Il nostro Stato deve prendere consapevolezza del suo compito ultimo quello di garantire gli interessi più primigeni di ogni essere umano, come è quello di vedere riconosciuto il proprio amore nella dimensione della polis. Questo vogliamo Papa Francesco che il nostro amore, che per noi è frutto dello stesso progetto divino a cui lei si richiama, assuma la dimensione pubblica che gli spetta, che i nostri figli abbiamo quei diritti inviolabili che soltanto uno stato barbaro può ancora cercare di negargli.