Comunicati stampa

CAMMINI DI SPERANZA DIFFONDE IL COMUNICATO DEL GLOBAL NETWORK OF RAINBOW CATHOLICS


Cammini di Speranza e Il Global Network of Rainbow Catholics (GNRC) sulle parole di Papa Francesco: “L’identità di Genere non è una tendenza sociale o un peccato contro Dio”

Roma, 5 agosto 2016 – Cammini di Speranza diffonde il comunicato stampa del Global Network of Rainbow Catholics in cui si esprime rammarico per le recenti parole di Papa Francesco in materia di identità di genere e del suo insegnamento nelle scuole.

Le persone Transgender e intersessuali, come gay, lesbiche e bisessuali, non scelgono la loro identità di genere, eppure il Papa suggerisce che questo non dovrebbe essere insegnato ai giovani nelle scuole. L’identità di genere è una scoperta, non una scelta. Se le scuole insegnassero che il genere è una scelta, allora davvero il piano studi dovrebbe essere cambiato.
Il GNRC rileva in particolare la mancanza di empatia nei commenti del Papa, quando ha menzionato la citazione di Benedetto XVI “viviamo in un’epoca di peccato contro Dio Creatore”, riferendosi a una precedente conversazione sulle questioni di genere. Questa dichiarazione, riferita alle persone transgender e intersessuali, non esprime l’amore di Dio per quelle persone che, cattoliche o no, sono di solito e costantemente messe in discussione dalla società, dalla Chiesa e dalle loro famiglie per essere quello che sono. Lo

si potrebbe vedere anche come un rafforzamento della condanna e del bullismo nei confronti delle persone TI, anche se il Papa sicuramente non ha inteso questo.
Quando il Papa fa riferimento al concetto erroneo di “ideologia gender”, contribuisce a creare confusione e malintesi dentro e fuori la Chiesa. Il duro lavoro e gli sforzi verso l’inclusione nella società delle persone transessuali e intersessuali, nei programmi scolastici di educazione sull’identità di genere, non sono parte di una tendenza postmoderna o di una lobby che cerca di rivedere gli insegnamenti tradizionali della Chiesa o di rompere la tessuto della società. La realtà delle persone transessuali e intersessuali è stata parte della storia dell’umanità fin dal principio, come evidenziato nelle numerose rappresentazioni artistiche e letterarie presenti in molte culture e religioni di tutto il mondo, siano esse cristiane o no, ad esempio in America/Polinesia e nel sud-est asiatico. La differenza principale è che le ricerche e le prove attualmente disponibili, basate su seri studi biologici, psicologici e psichiatrici, sostengono l’evidenza che l’identità di genere di una persona potrebbe differire dal suo sesso biologico alla nascita.
Riconosciamo i grandi progressi e segnali mostrati da Papa Francesco per quanto riguarda la visibilità e l’accettazione di lesbiche, gay e bisessuali cattolici nella Chiesa. Purtroppo, i cattolici transessuali e intersessuali e le loro famiglie non hanno ancora ricevuto lo stesso trattamento – nonostante il recente incontro del Papa con una persona trans dalla Spagna. Il Papa ha anche usato un linguaggio più moderato sulle teorie di genere nella sua recente esortazione apostolica “La gioia dell’Amore” (Amoris Laetitia).
Ritenere che le politiche educative inclusive indurrebbero i giovani a credere “che tutti possano scegliere il proprio sesso”, è una lettura è una comprensione errata delle prove scientifiche e dell’interpretazione di ciò che che le persone transessuali e intersessuali, soprattutto quelle cattoliche, desiderano conseguire. Considerando la piaga del bullismo, della depressione e del suicidio (il tasso di suicidi in età adolescenziale è tragicamente alto tra le persone transessuali: 40% in più rispetto ad altri adolescenti della loro età), riteniamo, pertanto, che affrontare questo argomento nelle scuole sia il contesto più appropriato per cercare di proteggere giovani e vulnerabili vite.

Messaggi come quello rilasciato di recente dal Vaticano non solo aggiungono dolore e isolamento alle persone transessuali e intersessuali cattoliche, ma rafforzano anche i pregiudizi e la discriminazione in paesi o regioni in cui la Chiesa ha a volte anche supportato o è stata un testimone silenzioso della persecuzione e della criminalizzazione delle persone LGBTI e delle loro famiglie.
Noi tutti sinceramente speriamo e preghiamo che la Chiesa mostri maggiori comprensione e rispetto verso le persone transessuali e intersessuali. Vogliamo anche esprimere la nostra disponibilità a sostenere la Chiesa in questo processo. Ci rendiamo disponibili a condividere storie di vita reale e testimonianze di transessuali e intersessuali cattolici e delle loro famiglie. Ci informeranno e ci daranno consiglio sulle loro fedi, vite l’identità, sofferenze e speranze, il tutto nello spirito della Esortazione apostolica del Papa.
Il Global Network of Rainbow Catholics ha molto apprezzato che il Papa abbia citato, durante la Giornata Mondiale della Gioventù, la condizione dei poveri e degli immigrati dentro e fuori la Chiesa. Allo stesso modo, vorremmo ricordare che la Chiesa e’ Casa per tutti, inclusi i nostri fratelli nella fede transessuali e intersessuali. Siamo tutti nello stesso cammino verso la ricerca di riconoscimento, inclusione giustizia nella nostra Chiesa. Percorriamo lo stesso cammino verso una conciliazione più veritiera tra la nostra fede e il nostro orientamento sessuale e/o identità di genere.
Lo Steering Committee del Global Network of Rainbow Catholics (GNRC).
Il Global Network of Rainbow Catholics (GNRC) riunisce le organizzazioni e gli individui che lavorano per la cura pastorale e la giustizia per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTQI) e le loro famiglie. Il network lavora per l’inclusione, la dignità e l’uguaglianza di questa comunità nella Chiesa cattolica e nella società. Il GNRC è stato fondato a Roma, nel mese di ottobre 2015 durante la conferenza “Ways of Love”, con 80 partecipanti provenienti da 30 paesi. Ad oggi, il GNRC rappresenta 25 gruppi di cattolici LGBTQI cattolici, le loro famiglie e amici di tutti i continenti.
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